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tappa 8

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mail dell'11 novembre 2012 arrivata il 12

Oggi ho visto un'altra Bangkok: niente casino, viali alberati, canali, piazze monumentali, alberghi extralusso. Insomma la parte bella della città, quella del palazzo reale che è un complesso straordinario di palazzi, templi, pagode. Diciamo un po' come la città proibita di Pechino ma più affascinante, più ricca, più appariscente. Oro, smalti blu e verdi, il bianco e il rosso sono i colori dominanti. C'è folla, i visitatori sono migliaia. Non c'è l'aria austera di Pechino e neppure il misticismo della grande pagoda di Yangon. Sono davvero tre cose differenti. L'organizzazione turistica, qui a Bangkok, è straordinaria. Pulman e pulmkni nuovissimi, guide che parlano qualsiasi lingua, mezzi di trasporto efficenti. Ogni escursione ha la sua bella visita a gallerie di gemme ed altre puttanate del genere. Oggi, tra l'altro non c'è il sole, a 32 gradi, in confronto con i giorni scorsi, si sta quasi bene. Certoè che la tailandia, in confronto con la birmania, è un'altra cosa. Qui è tutto organizzati per far soldi, là è tutto più genuino, autentico. Anche gli acquisti ne risontono. Qui è tutto un plasticume, milioni di oggetti tutti uguali. L'industria del falso va a mille, finte lacoste, armani e tutti i più famosi marchi a 5 o 6 euro. In birmania queste cose non le trovi. Pensa che ho acquistato una maschera non ricordo esattamente dove. Oggi l'ho scartata per verificarne l'integrità e mi sono ritrovato un bel ragnetto ancora vivo tra la carta del pacco. Questa è la Birmania.
Un salutone

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Bangkok, palazzo reale

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